Layout del blog

Maurizio Petroni

Storico spreaker

podcaster, naufrago nella politica

Italia, 2021. Ogni giorno scompaiono tre persone

Fosse l'incipit di una puntata di X-Files non sarebbe neanche male, ma purtroppo non è così e i detective Mulder e Scully possono starsene a riposo. Non è una storia di fantasia e le cause non sono misteriose: è la realtà quotidiana e questi sono i numeri dei morti sul lavoro.
Nell'Italia dei salari da fame, dei contratti senza tutele, dei capricci confindustriali sempre accontentati, dei ricatti, dei licenziamenti via mail o WhatsApp, in media ogni otto ore una persona muore lavorando.
Dietro ogni numero c'è una storia che si spezza: quella di una famiglia distrutta, di una che non nascerà, di chi perde un amico o un'amica, di sogni e desideri sfumati mentre si faticava per conquistarseli pezzo dopo pezzo.
I dati dell'INAIL ci mostrano come le morti sul lavoro siano un fenomeno diffuso e trasversale tanto a livello geografico quanto a livello anagrafico. Ci sono i giovani, quelli spesso dipinti anche dai media come fannulloni, quelli che si sono sorbiti i soloni di questo Paese dargli dei "bamboccioni", quelli "poco choosy", che se ne stanno bene a casa. Poi vedi questi figuri a piangere una giovane vita spezzata. E la fascia d'età 20-29 ha un picco di caduti sul lavoro drammatico. Così si spegne a poco a poco il futuro di questo Paese.
Ma ci sono anche quelli che dopo una vita a lavorare non ne possono più o non ce la fanno più e vorrebbero andare in pensione. Ma non lo possono dire ad alta voce per non scatenare chi costruisce il muro della guerra generazionale dietro il quale nascondere la propria incapacità politica. E poi li vedi a piangere i padri e le madri che muoiono lavorando. Meschini senza coraggio di dire che in questa Italia di diseguaglianze a fare la differenza è la condizione economica in cui ti trovi nascendo, non di chi è andato in pensione. 
E ci sono addirittura quelli che rientrano nel mercato del lavoro ad età impensabili perché la loro pensione non permetterebbe di mantenere in maniera dignitosa una famiglia e alle volte nemmeno loro stessi.

Sono uomini, sono donne. E non sono "morti bianche", perché di bianco non c'è nulla se i dati ci dicono tre morti al giorno; da qualche parte c'è qualcuno che ha le mani sporche di sangue, del loro sangue.
Che rispondono le istituzioni di fronte al rischio di oltre mille vite spezzate in un anno? C'è qualcosa oltre ai moniti, i "mai più", i pugni battuti sul petto? Finisce, come cantava De André con lo Stato che "Si costerna, s'indigna, s'impegna, poi getta la spugna con gran dignità"? 

Mentre non si intravede la direzione del futuro nel quale dovrebbe andare questo Paese, sotto un caldo soffocante i braccianti si spezzano la schiena e se serve gli sparano addosso, il caporalato ruggisce ancora, il lavoro nero impazza con dati spaventosi, sindacalisti vengono aggrediti e uccisi, lavoratori e lavoratrici chiedono dignità e sicurezza, in centinaia ricevono il benservito dei padroni, dalla Whirlpool di Napoli alla GKN di Campi Bisenzio batte il cuore dell'Italia che non si arrende. Altri cuori smettono di battere. Uno in questo momento, mentre stai leggendo questa frase. Tra otto ore se ne fermerà un altro. Non sappiamo dove, quando, o chi. Solo che è successo, sta succedendo e succederà. 
Italia, 2021. Ogni giorno scompaiono tre persone. Muoiono sul lavoro.
Italia, 2021. Repubblica democratica. Affondata sul lavoro.

Autore: La redazione 27 lug, 2023
Politiche per il cambiamento climatico significa città sostenibili. Quelle italiane sono pronte?
Autore: Andrea Maestri 08 mar, 2023
Lettera alla donne di Cutro
Autore: Irina Di Ruocco 07 mar, 2023
Tra Super-bonus e Super-opportunità
Autore: Giancarlo Marino 04 mar, 2023
La copertina è tratta da Palestina. Una nazione occupata opera di Joe Sacco fumettista e giornalista. 
Autore: Paolo De Martino 27 feb, 2023
La vera sfida inizia adesso
Autore: La redazione 25 feb, 2023
Il sostegno a una confederazione israelo-palestinese sta guadagnando terreno
Show More
Share by: