Layout del blog

Andrés Lasso

Attivista Politico

Mattarella e il diniego fatto solo di parole?

POLITICA E PAROLE

Mi sento di dissentire da gran parte dei commenti che leggo su quanto avvenuto con le votazioni per la presidenza della Repubblica.

Mi pare che spesso ci si basi inconsapevolmente su un dogma, un dogma non scritto ma sempre più consolidato negli ultimi anni: il dogma dell'infallibilità del presidente della Repubblica. Stando a tale dogma, per cui il PdR è sempre assistito dallo Spirito Santo nel suo parlare e agire, se avviene una scelta a tutti gli effetti pericolosa o dannosa, si deve dire che il PdR è stato "costretto" a tale scelta dagli sbagli altrui (che generalmente non mancano, sia chiaro). Non sono d'accordo, per me Sergio Mattarella ha fatto una scelta, ha scelto di rinnegare quanto aveva sempre affermato (costituzione alla mano) nell'ultimo anno, e di rendere così qualunque sua parola da qui in avanti, meno credibile e dunque anche meno autorevole. Poteva scegliere diversamente, ad esempio di stoppare privatamente o anche pubblicamente il tentativo di investitura che alcuni gruppi in parlamento stavano portando avanti, ha scelto di non farlo e di rimangiarsi quanto detto in precedenza (oltretutto al settimo scrutinio, non al ventesimo, e oltretutto proprio quando qualche soluzione decorosa o comunque accettabile stava iniziando a circolare).

Allo stesso modo, non è stato "costretto" nel 2018 a dare un incarico a Cottarelli, poteva scegliere altre personalità più in linea con il risultato delle urne, ha scelto (legittimamente) di fare altrimenti. Non è stato "costretto" a incaricare Draghi (a proposito, le consultazioni servono a qualcosa o sono l'ennesimo teatro per fingere che la democrazia rappresentativa abbia un suo compimento?), ha scelto di farlo, nonostante quel nome nelle consultazioni non fosse emerso, almeno a quanto il presidente e i capi partito ci hanno fatto sapere in quei giorni.


Nella mia limitata e corta esperienza politica, ho sempre avuto una specie di fissazione: ridare credibilità alle parole che si pronunciano pubblicamente. Perché la politica in cui le parole vengono rimangiate e contraddette a ogni pié sospinto, diventa sempre meno credibile e dunque sempre meno attraente. Le parole vengono pronunciate più per le conseguenze che avranno, o che si spera che abbiano, che per il fatto di essere sentite, ponderate, veritiere. Per questa mia "fissazione" mi sono a volte trovato anche in conflitto con il partito di cui facevo parte, perché per me tale questione metodologica aveva valore anche superiore agli obiettivi prefissati e ai contenuti che si voleva portare avanti. Perché pensavo, e penso, che ricostruire la politica in tempi di totale disaffezione passi innanzitutto dal ridare valore alla parola. Persino nel piccolo delle nostre esperienze familiari o formative, constatiamo di quanto diseducativa sia una parola non mantenuta, palesemente contraddetta. Tante volte, nei miei limitatissimi ruoli pubblici, ho evitato di esprimere in modo più perentorio idee che in quel momento pensavo, temendo che poi gli eventi mi potessero obbligare a smentirmi. Vedere che la più alta carica dello stato non si pone questo problema lo trovo sinceramente sconcertante.


Da sabato i cittadini sanno che anche le parole dette dallo scranno più alto hanno un valore piuttosto limitato, come quelle di chi dice a un compagno di partito "stai sereno" e poi sceglie di fargli le scarpe a poche settimane di distanza, o di chi dice "non accetteremo mai questo" e poi lo accetta, oppure di chi giura ovunque "se perdo mi ritiro" e poi non si ritira...

"Sia il tuo sì sì, il tuo No no" dice una celebre frase evangelica che il cattolico Mattarella certamente conosce. Dopo quanto avvenuto, io almeno penserò che il Sì di Mattarella è quasi certamente un "forse, magari", e il suo No è in realtà un "staremo a vedere". Esattamente come per gran parte dei politici che lo hanno scelto ed eletto.

Autore: La redazione 27 lug, 2023
Politiche per il cambiamento climatico significa città sostenibili. Quelle italiane sono pronte?
Autore: Andrea Maestri 08 mar, 2023
Lettera alla donne di Cutro
Autore: Irina Di Ruocco 07 mar, 2023
Tra Super-bonus e Super-opportunità
Autore: Giancarlo Marino 04 mar, 2023
La copertina è tratta da Palestina. Una nazione occupata opera di Joe Sacco fumettista e giornalista. 
Autore: Paolo De Martino 27 feb, 2023
La vera sfida inizia adesso
Autore: La redazione 25 feb, 2023
Il sostegno a una confederazione israelo-palestinese sta guadagnando terreno
Show More
Share by: