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La redazione

Palazzotto: "Gli Italiani presto a casa dalla UK".

Il caso inglese ha aperto scenari nuovi. Ha amplificato le paure e creato tantissimi problemi ai nostri concittadini che vivono e lavorano in UK. Per avere notizie certe, abbiamo chiesto all'onorevole Palazzotto, membro della commissione esteri della Camera dei deputati, alcuni chiarimenti. In questa sede cogliamo l'occasione per ringraziare lui e il suo staff per la disponibilità e la celerità con cui hanno risposto ai nostri quesiti.

Il ministro degli Esteri, in accordo con quello della Sanità, vista la nuova emergenza circa la variante del virus in UK ha chiuso i voli. Era una misura inevitabile? 
Come sempre il Governo ha applicato il principio di precauzione, non ci possiamo prendere rischi soprattutto in questa fase e soprattutto in concomitanza con le vacanze di Natale quando molte persone verranno inevitabilmente a contatto. 
Il blocco dei voli è stato predisposto in attesa di risposte certe degli esperti su questa variante del virus. 
È notizia di oggi la possibilità di rientrare in Italia per i residenti con voli speciali e doppio tampone.

Dato che in Italia la cosiddetta variante inglese è già stata diagnosticata in almeno sette città, crede che questo provvedimento sia stato tempestivo?
Nessuna misura di contenimento può bloccare la propagazione del virus. Purtroppo non esistono barriere che si possano costruire efficaci al cento per cento. Ma si può sicuramente ridurre la diffusione, rallentarla in modo da gestirne gli effetti. 
A che serve chiudere i bar alle 18? Prima non ci si contagia? Certo, ma se accorciano le giornate dal punto di vista della socialità abbiamo ridotto le occasioni di contagio. Ogni misura di questo tipo è sempre opportuna.
La stessa cosa accadde con la Cina a Febbraio scorso, ma si rimpatriarono i nostri connazionali. È previsto anche questa volta la possibilità di farli rientrare? 
Stiamo lavorando per consentire a tutti o cittadini italiani non residenti nel Regno Unito di rientrare in sicurezza. Faranno i tamponi ed un periodo di quarantena, ma faremo rientrare tutti.

Molti italiani bloccati in Uk stanno provando a fare scalo in altri aeroporti, è possibile monitorare questi spostamenti? 
In parte si, ma in un momento come questo serve un’assunzione di responsabilità anche da parte dei cittadini. Chi riesce autonomamente a rientrare in queste ore con uno scalo intermedio deve autodenunciarsi, fare tampone e quarantena come chi rientrerà direttamente dal Regno Unito.

Se davvero di questo ceppo si era a conoscenza da settembre in UK com'è possibile che non sia stata trasmessa una corretta informazione all'Italia e all'Europa?
Su questo credo andrà fatta chiarezza. Gli Stati hanno il dovere di collaborare e di scambiarsi informazioni tempestivamente per tutelare la vita di tutte e di tutti. Ad oggi non abbiamo elementi per affermare che la Gran Bretagna non ha comunicato con tempestività la variante del virus. Servono tempi tecnici per capire questo genere di cose, l’eventuale ritardo di comunicazione del governo inglese lo diranno gli esperti.

Questa misura incide anche sulle attività di scambio commerciale? 
Abbiamo visto che gli scambi commerciali non rappresentano un pericolo. Il virus si sposta con le persone non con le merci. Certo la nuova ondata che sta colpendo il Regno Unito e che rischia di allargarsi impatterà sicuramente sull’economia e in particolare sui consumi. Ma il quadro, da questo punto di vista, è già molto difficile.

La commissione Esteri di cui lei fa parte si riunirà nei prossimi giorni?
Ci siamo riuniti fino ad oggi. La questione degli italiani in UK è all’attenzione del Governo che farà la sua parte per far rientrare in sicurezza i residenti e chi ne avrà necessità o urgenza.
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