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Pasquale Obliato

Esperto di investimento responsabile

Reddit e Gamestop: com’è andata e come andrà?

Questo è il primo di una piccola serie di articoli che voglio dedicare innanzitutto a spiegare cos’è accaduto per capire insieme, magari, cosa accadrà e quali saranno le conseguenze. L’argomento è la famosa “lotta a Wall Street” da parte degli utenti del forum Reddit. Cercherò di spiegare in maniera molto semplice il fenomeno dal punto di vista borsistico e le implicazioni che esso può produrre nel futuro, tenendo conto che si tratta pur sempre di un gruppetto di piccoli investitori che sembra voler cambiare il destino delle aziende quotate in borsa…

Bisogna però che tutti approccino al ragionamento cercando di capire come funziona, altrimenti il discorso diventa tecnico, ergo insopportabilmente escludente. Pertanto, inizierò con lo spiegare un po’ di fenomenologia finanziaria con espressioni quanto più possibile “for dummies”.

In borsa si investe sperando che un titolo salga di valore o generi valore tramite dividendi. Un’azienda quotata, infatti, a fine anno ottiene – se va tutto bene – un utile che divide con i suoi azionisti in proporzione alle azioni che posseggono; quindi, io posso tranquillamente comprare un’azione di una compagnia e non rivenderla mai, non preoccupandomi del suo valore sul mercato, e partecipare agli eventuali utili per il resto dei miei anni. È evidente – nella vita reale – che il valore di un’azienda e delle sue azioni cambia in relazione alla sua capacità di produrre utili; una volta, però, che quella stessa azienda è quotata in borsa, sul valore delle sue azioni influisce anche il gioco della domanda e dell’offerta per cui,a seconda della variabile che vedrà i potenziali compratori essere più o meno dei potenziali venditori il valore dell’azione salirà oppure scenderà. La borsa non è quindi prevedibile e per questo motivo l’unico ma fondamentale appiglio resta la statistica. Per questo, al fine di operare professionalmente in borsa, è necessario conoscere stocastiche, tendenze di mercato e metodi che nulla hanno a che vedere con il semplice (seppur necessario) intuito. 
Ora però ragioniamo al contrario.
Se io, invece di comprare un titolo sperando che salga, volessi scommettere sulla sua discesa, potrei farlo?
Certo. 
Il metodo che ci interessa nella fattispecie è quello inerente alcuni fondi d’investimento particolari che si chiamano Hedge Fund: questi fondi di investimento hanno delle linee di credito che gli consentono di vendere titoli che in realtà non hanno prendendoli in prestito dai Broker. Il procedimento è in maniera semplificata questo: se un titolo vale 100 dollari ed io sono convinto che ne valga 80, lo vendo pur non possedendolo per poi ricomprarlo solo quando la sua quotazione sarà scesa di quei 20 dollari. Nel frattanto, lo avrò venduto a tutti i prezzi intermedi tra 80 e 100 dollari a cui sono stati sottoscritti i contratti di vendita. È chiaro che ci perde chi aveva acquistato il titolo a 100 dollari e a 90 lo vende per paura che scenda troppo ma per me, che il titolo non ce l’ho mai avuto, vendere a 100 o a 90 per poi comprare successivamente a 80 significa ottenere un doppio guadagno di quei 10 o 20 dollari ad azione… è chiaro che se poi il titolo, invece di scendere, sale, diciamo a 120, ci ho visto male e devo pagare: ho venduto a 110 un titolo che non avevo e per darlo all’acquirente a fine giornata lo devo pagare 120 dollari, ce ne perdo 10.

L’ultimo caso è proprio quello della storia Reddit-Gamestop. Parliamo di un forum dal quale nascono o trovano megafono vari fenomeni, dalla vaporwave al sovranismo, passando per i meme; parliamo di un’azienda specializzata nella vendita al dettaglio di videogiochi a livello mondiale, ultimamente in crisi di utili. Dal lockdown in poi, tutti i titoli legati all’home entertainment sono saliti di valore, partendo dalle case di produzione di videogames, ai produttori di consolle, passando per i produttori di schede video e fino ai negozi specializzati non solo nei giochi informatici ma anche quelli “fisici” (tipo Games Workshop, il cui titolo è salito nonostante i negozi della catena siano di solito utilizzatissimi per i tornei di giochi di ruolo e carte, articoli la cui vendita, tra l’altro, dovrebbe soffrire in un mondo in cui ancora non ci si può riunire nemmeno a casa per giocare a D&d et similia). 

Tutti i titoli salgono quindi, tranne uno: quello di Gamestop. Perché? 

Chiaramente c’è qualcuno che ha aperto una posizione short, ovvero vende allo scoperto, generando il ribasso di valore dei titoli della società che, già in crisi di utile, rischia grosso in questa fase già drammatica. Qui entra in gioco il forum di cui sopra, nel quale tanti utenti discutono della situazione, si appassionano al titolo, si organizzano e cominciano a comprarlo, ritenendo che sia eccessivamente sottovalorizzato a fronte delle sue potenzialità maggiori e sapendo che, se l’unione fa la forza, si può rendere vano l’impegno degli hedge fund a far decrescere il titolo. A capeggiare questo gruppo di investitori (ed ad accumulare azioni della compagnia, in forte controtendenza, dal 2019) c’è uno che però di finanza ed hedge fund ne capisce parecchio, avendone fondato uno importantissimo, quello che in pratica ha scommesso sulla crisi del 2007 che portò al fallimento della Lehman Brothers – la famigerata crisi dei subprime. Il suo nome è Michael Burry che era già diventato famoso per le sue doti di preveggenza finanziaria, tanto da essere interpretato da Christian Bale nel film “La grande scommessa”.

Nella speranza che sin qui sia tutto chiaro, chiudo quest’antefatto aggiungendo ciò che tutti sapete… il gioco degli hedge fund non è riuscito, l’offerta non era mai abbastanza maggiore della domanda da poter generare un vero e proprio guadagno definitivo tale da chiudere la posizione short; tutte le azioni vendute al ribasso venivano accumulate dalle stesse persone, che non avevano intenzione di venderle, visto che sui forum si gasavano, vantandosi di aver investito i risparmi di una vita in Gamestop; a un certo punto i broker non avevano più azioni da prestare agli hedge fund, che erano costretti ad acquistare, dovendole dare al legittimo acquirente. 
Risultato? La domanda del titolo, un giorno di fine gennaio, ha finito per superare – e di tanto – l’offerta di titoli disponibili: la domanda era, per una gran fetta, rappresentata dagli hedge fund mentre a vendere potevano essere solo coloro che tanto gelosamente avevano accumulato quelle azioni, e che si dichiaravano disposti a venderle solo al prezzo esorbitante che era stato raggiunto ed al quale l’hedge fund era obbligato a comprare.

Detto questo, possiamo porci una domanda tecnica, alla quale cercheremo di dare risposta nei prossimi articoli, consapevoli che qualunque risposta non avrebbe solo affermazioni finanziarie. La domanda è: si tratta di una Big Thing?
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